giovedì 28 febbraio 2013

Stream of consciousness

"Mrs. Dalloway said she would buy the flowers herself.
For Lucy had her work cut out for her. The doors would be taken off their hinges; Rumpelmayer's men were coming. And then, thought Clarissa Dalloway, what a morning--fresh as if issued to children on a beach."
V. Woolf, "Mrs. Dalloway".


È come se, così, d'un tratto ti rendessi conto della realtà. Sono passate settimane intere e senza che lo sapessi hai, semplicemente, messo in discussione ogni cosa. Chissà perché poi! Perché, forse, arriva un momento nella vita in cui devi prendere tutto quello che hai, guardarlo in faccia e chiederti se é quello che volevi, se le cose per cui stai lottando e hai lottato, quelle per cui nell'ultimo periodo spesso ti é sembrato di non avere più le forze... Se quelle cose sono davvero tue, sono davvero quelle che aneli e desideri. Ti chiedi se il lavoro per cui ti sei battuta tanto, il lavoro dei tuoi sogni, vale davvero tutto l'impegno che richiede e ci metti e che alla volte sembra vano... Ti chiedi se scrivere, la tua passione incontestata da quando hai imparato a tenere una penna in mano, è davvero utile, se ne sei veramente capace, se mai potrà nascerne qualcosa di buono... E ti domandi se la voglia di studiare, di continuare a imparare senza sosta sia giusta o no... E ti vengono i dubbi persino sul tuo modo di comunicare col mondo, ti chiedi se davvero riesci a comunicare con gli altri, oppure no e se ha un senso farlo...
Ti devi domandare tutto questo e ti devi chiedere anche se ha importanza che l'uomo della tua vita sia compreso o se invece importa solo che tu lo comprenda e che vi amiate.
Beh, se ponendoti tutte queste domande le risposte che ottieni sono quelle che ho ottenuto io oggi ponendole, una dopo l'altra, a me stessa potresti accorgerti che, magari, la persona che volevi essere e i sogni e le passioni e gli amori sono reali. Devi solo continuare a impegnarti, non smettere e non stancarti di faticare. Devi solo imparare a sbagliare e ricordarti che dagli errori puoi sempre imparare qualcosa di nuovo, anche da quelli peggiori. Sei già chi volevi essere e le cose che ami ti definiscono in qualche maniera, ma puoi sempre continuare a migliorare te stesso. Puoi farlo perché è la tua indole, puoi rimanere attaccato forte alle passioni, agli amori e al sorriso di chi ami; puoi stringere i denti di fronte ai momenti bui e sorridere in quelli di sereno. Puoi apprezzare ogni cosa che hai più di quanto tu possa anelare ciò che non hai. Puoi continuare a sognare e a percorrere la strada per diventare sempre di più la persona che vuoi essere, senza dimenticare che quello che conta non sono altro che gli istanti, perché sono loro a costruire l'eternità.


"Et comme dans ce jeu où les Japonais s'amusent à tremper dans un bol de porcelaine rempli d'eau, de petits morceaux de papier jusque-là indistincts qui, à peine y sont-ils plongés s'étirent, se contournent, se colorent, se différencient, deviennent des fleurs, des maisons, des personnages consistants et reconnaissables, de même maintenant toutes les fleurs de notre jardin et celles du parc de M. Swann, et les nymphéas de la Vivonne, et les bonnes gens du village et leurs petits logis et l'église et tout Combray et ses environs, tout cela qui prend forme et solidité, est sorti, ville et jardins, de ma tasse de thé."

M. Proust, "Du côté de chez Swann"


E che chiunque si perda possa ritrovare se stesso, come io mi sono ritrovata, oggi, dando un semplice sguardo alla mia libreria. È così piena di me stessa, dice talmente tanto su chi sono e su chi voglio essere, che sarebbe stato impossibile continuare a dimenticarmi stando lì davanti. Le mie passioni, raccolte sugli scaffali, era come guardarmi l'anima.

Ho visto i titoli e mi sono ricordata del motivo per cui ognuno di quei volumi è lì. Li ho guardati, uno alla volta, in ordine cronologico, come si conviene, divisi per nazionalità...
Il ripiano della letteratura inglese e tutto Shakespeare, tranne Romeo and Juliet Einaudi che è sul comodino e quello cinese in lingua. Mi sono ricordata di quanto ancora da imparare ci sia, da migliorare! E poi lo scaffale in basso, quello che si vede se ti accucci soltanto, dove ci sono i libri seri, quelli di studio.
Le copertine colorate hoepli dicono molto, tutte della stessa collana, tutte su interpretariato e traduzione e i libri di esercizio comprati a Taiwan... Sono lì che aspettano questo momento, non volevo altro che avere il tempo per studiarli, ma quando li ho comprati non l'avevo, ora c'è l'ho.

Ed è così che sono quei libri ordinati e silenti che mi ricordano chi sono e cosa voglio fare della mia vita e soprattutto che mi fanno ritrovare la forza di farlo.
Obiettivi, posti e inseguiti.

That's all folks.