lunedì 11 novembre 2013

Soffia Vento Nuovo --刮新风 ---Dall'altra parte: Capitolo 1

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Dall'altra parte

Capitolo I

Vento Nuovo




Forse il vero problema era che si sentiva in gabbia, chiuso.

Alle volte gli sembrava persino di respirare a fatica, come se le pareti della sua stanza lo volessero schiacciare, come se ci fossero spesse sbarre di ferro tutto intorno a lui.
Era stufo, stanco, depresso e persino malinconico.
Si sentiva intrappolato in una vita che non voleva, non aveva nemmeno avuto il tempo di capire, di elaborare: era successo tutto velocemente, troppo velocemente e ora ne subiva le conseguenze. 
C’erano dei momenti in cui cercava di ricordare, si fermava, si guardava dentro e si chiedeva che fine avessero fatto i sentimenti che aveva provato in passato, quelle emozioni, quei sussulti e soprattutto si domandava dove fosse finito l’amore. Provava a ricordarlo, ma, certo, questo non era sufficiente, non si può vivere un’intera vita col solo ricordo dell’amore.
Quando Xiaoli era vicino a lui, quelli erano i momenti peggiori. Perché la guardava e non sentiva niente. La stringeva, la baciava e provava con tutto se stesso ad amarla, a ricordarsi com’era stato in precedenza, a ripensare a quanto gli piacesse stare con lei, all’inizio, a quanta gioia gli desse passare del tempo con lei, a quanto fosse emozionato alla sola idea che l’avrebbe vista, che avrebbe baciato le sue labbra morbide, ma era tutto inutile e lui era furioso con se stesso.
Si odiava.
Perché si rendeva conto benissimo che la povera Meng Xiaoli era sempre la stessa, tale e quale. Aveva spuntato i lunghi capelli corvini nell’ultimo mese, questo sì, ma la cosa che più lo spaventava era il suo essere sempre uguale dentro, nel profondo. Devota, gentile, sorridente, affaccendata, amabile, piena di piccoli gesti e pensieri per lui.
Da quasi otto anni era tutto questo, senza cambiare mai, senza un tentennamento, lei era sicura di tutto e lo era più di ogni altra cosa del fatto che volesse passare il resto della sua vita con lui.
Avevano finito le scuole superiori insieme, lui aveva iniziato e finito l’università, mentre lei s’era dedicata al lavoro, da subito, aveva cominciato a fare la commessa in un negozio di vestiti di un famoso marchio occidentale, che aveva aperto da relativamente poco in città.
Xinfeng ricordava nitidamente quando era felice di vederla la sera, quando il cuore gli accelerava quando la passava a prendere a lavoro, quando ridevano e parlavano di tutto con un’armonia che non credeva potesse finire. Erano momenti belli, perché Xiaoli era il suo grande amore, quello che –ne era convinto- non sarebbe finito mai, non poteva finire. Eppure, ora, come per un incantesimo lanciato per dispetto da una strega cattiva, era finito. Dentro di lui, era finito tutto. Non c’era verso di riportare indietro quei sentimenti e piano, piano aveva iniziato a distaccarsi da lei; aveva iniziato a fare altri sogni, a immaginare una vita in cui lei poteva non esserci e non cambiava poi tanto. Ricordava nitidamente di progetti fatti insieme, guardando il cielo stellato e le luci della città sotto di loro in cima a Yangming Shan, di come sarebbe stata la loro casetta, di quali mobili avrebbero scelto … avevano persino deciso di che colore sarebbe stata la cucina, cosa avrebbero mangiato a colazione e come si sarebbero alternati per fare le pulizie di casa … Ripensando a tutto ciò, Xinfeng sentiva un dolore forte alla bocca dello stomaco, gli dispiaceva da morire, ma non poteva farci niente, non l’aveva mica fatto di proposito! Era solo che quelli, a un certo punto, avevano smesso di essere i suoi sogni, le sue speranze per il futuro. Forse, in parte, era stata colpa/merito dei suoi studi, che gli avevano fatto guardare oltre, aveva studiato design e il mondo si era aperto davanti ai suoi occhi come un tappeto magico che si srotola piano piano tirando giù immagini, visioni e pensieri che non immaginava nemmeno potessero esistere.


«Non devi preoccuparti di niente, ci penso io tesoro, ho già parlato con tua mamma, organizzeremo tutto, sarà un giorno memorabile.»

Così gli aveva detto Xiaoli qualche giorno prima, proprio mentre erano giorni che lui non riusciva a pensare ad altro se non a quanto avesse una voglia incontenibile di cambiare le cose, di dare una svolta alla sua vita, che sembrava sempre di più una trappola che gli si stringeva addosso senza possibilità d’uscita alcuna.
Solo quando Xiaoli aveva finito di parlare e lo aveva guardato con gli occhi pieni di luce, lui si era reso conto che lei voleva sposarlo, sul serio. E da quel momento niente era stato più come prima: aveva iniziato a sentirsi ancor più stretto, a disagio e sempre più dubbi si erano fatti strada nella sua mente confusa.
Cosa fare? Sposare Meng Xiaoli era davvero la scelta migliore? Era la vita che desiderava o stava buttando via la sua giovinezza? E poi c’era quella domanda, c’era quel modulo che aveva compilato e inviato in un mondo lontanissimo di cui aveva solo letto, solo sentito parlare, ma che gli permetteva di tenere accesa una piccola luce di speranza nel buio che vedeva prospettato davanti a sé.
Con tutte queste e molte altre domande che si alternavano nella sua testa, aveva pensato di chiedere aiuto a qualcuno che potesse dargli una mano, un consiglio, un suggerimento.

Era andato, per prima cosa, alla sala da tè dei mille fiori, dove si riunivano solitamente i suoi amici, a cercare Liu, il suo compagno di avventura, ma aveva dimenticato che lui era anche amico di Xiaoli e che erano cresciuti insieme, tutti e tre. Liu vedeva le cose in modo parziale, non poteva essere oggettivo. «Secondo me hai solo paura di non essere all’altezza! Tu non sei poi niente di speciale, ma sei molto fortunato. Hai trovato un buon lavoro in quello studio a due passi da casa, la tua famiglia ha scelto per te una donna che conosci bene, di cui sei invaghito da quando eri un ragazzino e ora lei vuole sposarti, qual è il problema? La tua vita non potrebbe prendere piega migliore di questa! Cretino che non sei altro!» detto questo Liu si era alzato dal tavolo e lo aveva lasciato lì, solo come un cane, più confuso di prima a guardare le foglioline verdi che ballavano allegre schiudendosi nell’acqua della sua tazza da tè. Quello che aveva detto Liu era giusto, di base. Chi avrebbe potuto desiderare di più? In fondo dalla prospettiva del suo amico lui era solo uno sciocco e forse aveva ragione. Ma la questione era esattamente quella: prospettive. E la sua di prospettiva era completamente diversa. Perché lui non riusciva ad accontentarsi, a sentirsi bene con quello che aveva ad arrendersi a una vita che sarebbe stata – per quanto felice, magari- mediocre e banale; no, lui voleva di più, voleva vincere quella borsa di studio per cui aveva mandato una domanda solo per gioco e andarsene via, cambiare tutto, diventare chi davvero sentiva di essere, anche se ciò avesse significato lasciare tutto e ricominciare da zero in un mondo nuovo.
Era rimasto seduto immobile finché il cameriere non gli aveva gentilmente chiesto di lasciare il locale, perché era ora di chiusura. Liu non l’aveva aiutato, anzi, aveva peggiorato le cose facendolo sentire terribilmente in colpa e ancora più confuso. Si chiedeva perché, se Xiaoli era davvero la donna del suo destino, il suo cuore non ne fosse affatto certo, ma non trovava risposte, se non nel fatto che era lui il problema. Era lui ad essere cambiato negli anni, a essere cresciuto e diventato qualcuno di diverso dal ragazzino troppo magro, coi capelli a spazzola e i pantaloni della divisa del liceo troppo larghi che Xiaoli aveva conosciuto e di cui allora s’era innamorata.
Quel giorno se lo sarebbe ricordato per sempre con un affetto, una tenerezza e una nostalgia incredibile, anche se, si rendeva conto che era ormai diventato nulla più che un bel ricordo da conservare nel profondo cuore.
Il primo giorno che aveva visto Xiaoli a scuola. Xinfeng stava passando accanto alla finestra della sua classe, per sbaglio, aveva guardato dentro e aveva incrociato lo sguardo brillante, acceso della ragazza. Era bastato quello per far partire la scintilla. E il resto era venuto da sé con una facilità indicibile, un amico in comune e il più era fatto. Tutto il batticuore, tutto quell’amore che aveva nutrito per lei … svanito, per sempre.

Mentre camminava verso casa i pensieri viaggiavano veloci indietro nel tempo, cercando di ritrovare quel punto, un momento preciso in cui le loro strade s’erano divise per sempre, senza via d’uscita o di ritorno; ma non era semplice trovarlo, affatto.