sabato 10 gennaio 2009

Il secondo personaggio: Maurizio, il crea-segnalibri

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Il secondo personaggio.
Tutta un’altra storia. Il secondo personaggio è Maurizio e non nego che uno dei fattori che mi spinge a raccontare di lui è che porta lo stesso nome di mio padre.
Maurizio ha trent’anni, forse trentacinque. Ma l’età non è mai rilevante. Deve lavorare all’Eni perché ha mille carte, tutte con quel timbro. Forse è un uomo d’affari. Maurizio ha due occhi blu abbastanza grandi, tondi ed un po’ in fuori. Ma nemmeno l’aspetto fisico è rilevante. Ciò che di lui è rilevante è che legge. Yoshimoto. Non solo legge, ma è un lettore. Tira fuori una penna e segna forse le parti che lo colpiscono di più su un fogliettino. Non male l’idea. Magari legge per creare segnalibri che abbiano incise sopra frasi di romanzi famosi, magari legge, segna le frasi che lo colpiscono sperando che colpiranno, prima o poi anche qualcun altro. Ecco qual è il suo vero lavoro. È un crea-segnalibri professionista. Mentre legge tiene la mano sulla bocca, che pudore! Piega il libro in due. Male, questo è molto male.
Maurizio incontra una donna bionda con gli occhiali. La donna bionda lo saluta con voce gentile, soffice, quasi sospirando. Lui risponde, si scusa, era talmente preso dalla lettura che proprio non l’aveva vista. Forse aveva finto di non vederla. Come sta Mauro? Vuole sapere Maurizio. Lei, la donna bionda con gli occhiali, risponde che Mauro è casa. Fa il turno di notte.
Maurizio. La donna bionda con gli occhiali. Mauro.
Che strano. Maurizio le chiede a che ora va via Mauro, la sera. Lei, con l’esattezza di un orologio svizzero, dice che esce di casa alle nove e mezza. Cosa vorrà dire?
Maurizio e la donna bionda con gli occhiali si sono dati un appuntamento tra le righe. Mauro uscirà di casa alle nove e mezza e Maurizio arriverà alle dieci meno un quarto, per stare più tranquillo. La donna bionda verserà il vino nei calici, per colmare l’attesa. L’attesa del suo amante.
La donna bionda finge di dormire ora, gira gli occhi da una parte e dall’altra, poi finisce col guardare Maurizio, il quale abbandona per qualche secondo il suo lavoro meticoloso e ricambia. Sono silenziosi e guardinghi. Qualcuno sul treno potrebbe conoscere Mauro, raccontargli tutto.
A Maurizio vibra il cellulare. Forse è la sua donna ufficiale. La sua donna che magari neanche è bionda, ma è mora. La donna bionda se ne accorge ed è gelosa. Maurizio mette il telefono nella borsa ed anche il libro di Yoshimoto. Lei prontamente attacca a parlare. Del computer che non funziona. Di Mauro che tutte le sere, per precauzione fa il backup dei dati. In realtà, sta dicendo che è infelice accanto a Mauro. Invece di guardare lei, di stringerla, Mauro passa le serate al computer. Maurizio si alza per primo, devono scendere entrambi. Il corridoio è troppo stretto per starci in due. I loro corpi si toccano un attimo. Negli occhi della donna bionda si legge desiderio, in quelli di Maurizio impazienza. Scendono continuando la chiacchierata, non è il caso di destare sospetti. Maurizio e la donna bionda si scambiano promesse dietro una conversazione quotidiana. Lui crea segnalibri per far sognare. Mauro nemmeno immagina e per compleanno regala alla donna bionda uno dei segnalibri che ha fatto Maurizio, c’è un pezzo di una poesia di Prèvert scritto sopra, recita “sempre e poi sempre ti amerò”.

3 commenti:

  1. Molto carini questi brevi ritratti. Ma dove mi stanno portando? Dai! Che sono impaziente!

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  2. Chissà dove vanno a finire.. sarebbe bello saperlo...

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  3. :) Questo è senza dubbi anche il mio preferito! E grazie...bella recensione :)

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