martedì 30 ottobre 2012

Il Quarto Personaggio: Il ragazzo in nero

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Non è bello, neanche eccessivamente brutto. 

È, insomma, una di quelle persone del tutto insignificanti, anonime, che non attirano in nessun modo l’attenzione … eppure si è trasformato, suo malgrado, nel quarto personaggio.

È stata, probabilmente, la sua aria sognante a farmi accorgere di lui in un primo momento.

Il 30 stava ripartendo dall’ennesimo semaforo rosso, sta volta era quello di Piazza della Bocca della Verità dove decine di turisti, approfittando delle giornate di primavera che questo ottobre ci sta regalando, si ammassavano per andare a provare se davvero quella bocca di pietra può mangiare una mano… avevo appena distolto lo sguardo da due turiste giapponesi che camminavano a fatica con i loro tacchi a spillo sui sampietrini di Roma antica, quando mi sono accorta del quarto personaggio che ho deciso di chiamare il ragazzo in nero. Il perché è facilmente intuibile, il quarto personaggio era completamente vestito di nero, aveva la borsa porta computer nera, ma soprattutto nera era l’agendina che teneva in mano.

L’agendina è stato l’elemento determinante. 

Identica alla mia e a quella di altre migliaia di persone che la comprano per sentirsi un po’ artisti o solo perché le righe sono larghe e comode, la carta è buona ed il formato ottimo per portarla sempre con sé, o magari perché li intriga l’idea che anche Hemingway avesse un taccuino simile … insomma il ragazzo in nero tiene in mano un’agendina di pelle nera Moleskine. La guarda e la riguarda, accarezza la copertina chiusa come se fosse un tesoro prezioso e solo dopo aver dato un’occhiata furtiva tutto intorno si decide ad aprirla e ad iniziare a leggere. Legge come se fosse un libro, come se ci entrasse in quelle pagine, le guance gli si colorano di rosso acceso e dietro i suoi piccoli occhiali da vista tondi sembra che i suoi occhi neri si stiano riempiendo di lacrime …

Forse quella agendina è la storia della sua vita. 

Forse, invece, questa mattina quando è uscito di casa ed ha controllato la cassetta della posta, esattamente come fa ogni giorno, ci ha trovato dentro l’agendina, chiusa in una busta da lettera gialla. Forse, non ha idea di chi abbia scritto quelle pagine che chiaramente parlano di lui e sembrano essere piene di sentimento, forse di amore. 

Forse il ragazzo in nero ha un’ammiratrice segreta che si è innamorata della sua aria sognante e con la pazienza che hanno solo gli amanti non corrisposti, ha affidato a quel taccuino i suoi pensieri, ha raccontato tutte le emozioni che il ragazzo in nero, senza sospettarlo minimamente, suscita in lei ogni giorno quando la incrocia per le scale del palazzo o quando le dice “buongiorno” sottovoce, in ascensore… mentre va avanti con la lettura, il ragazzo in nero è preso da una strana frenesia, sfoglia le pagine con foga come se volesse succhiarne tutto il contenuto il più velocemente possibile, poi, a tratti, la sua espressione si fa dolcissima, alza gli occhi per controllare che nessuno si stia accorgendo delle sue emozioni e torna a leggere, a sognare la persona che può aver scritto quelle parole, che lo ha amato nell’ombra e pensa che forse, aprendo l’ultima pagina dell’agendina, troverà un nome da dare alla persona che gli ha toccato il cuore e ha colto la sua essenza senza nemmeno conoscerlo.

Con sua enorme delusione, però, nell’ultima pagina c’è scritto soltanto: 

La ragazza in bianco.”

E non immagina nemmeno, il ragazzo in nero, che qualche sedile più indietro, proprio in quello parallelo al mio, c’è una ragazza col viso magro, con una manciata di lentiggini sulle guance e lunghi capelli castani che lo guarda e sorride tra sé, sperando con tutto il cuore che, un giorno o l’altro, il ragazzo in nero possa capire che quella è la sua agenda.
 

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